giovedì 8 maggio 2014

LA MALAGIUSTIZIA E LA MALASANITA': DAI RESPONSABILI AI RIMEDI - Nicola TODESCHINI


Che il nostro sistema giustizia sia al collasso è noto a tutti, ahinoi anche a chi, avendo responsabilità di governo, e pur condividendo -sulla carta- l'allarme, non fa nulla per affrontare l'argomento seriamente. E' lecito chiedersi quindi a chi interessi preservare l'attuale immobilità, a chi giovi l'estenuante lentezza dei processi. Quanto al processo penale, pur senza voler essere a tutti i costi polemici, la risposta è agevole per chiunque: l'attuale istituto della prescrizione avvantaggia, inesorabilmente, chi sia colpevole; annienta invece, quanto meno psicologicamente, stremandone le forze, chi lotti in buona fede contro un'accusa che ritenga ingiusta, soprattutto se sia, come v'è per lui da augurarsi, non colpevole.
Da civilista quale sono ritengo di potermi soffermare con maggior attenzione sulla condizione del processo civile, che vivo ogni giorno sulla mia pelle.
La lentezza del processo ha un unico avversario fiero: chi abbia subito un torto. E molti alleati in chi il torto ha arrecato e soprattutto in chi di quel torto debba rendere conto, e quindi soprattutto nelle compagnie di assicurazione.